VaZine

storie che non si raccontano

La violenza ostetrica e ginecologica è una forma di violenza fisica e psicologica che le persone con organi genitali femminili possono subire da parte del personale sanitario in occasione di prestazioni mediche quali visite ginecologiche, parto, IVG. Le modalità principali con cui la violenza viene agita sono: la mancata richiesta del consenso alle pratiche e di informazione su cosa viene fatto sul proprio corpo, l’umiliazione, il giudizio sulla condotta sessuale, la limitazione della libertà, la mancanza di rispetto e di ascolto, la sottovalutazione o normalizzazione del dolore secondo la convinzione culturale che la sofferenza fisica sia una sorta di “destino” che le donne devono sopportare.


Durante i nostri incontri, abbiamo condiviso le nostre esperienze e ci siamo rese conto che il problema è molto diffuso. Sappiamo che attualmente in Italia non esiste una legge specifica che garantisca i nostri diritti. Spesso, a causa della cultura patriarcale e della mancanza di un’adeguata educazione sessuale, non ci rendiamo conto di subire violenza in questo ambito, o, se sì, è difficile parlarne, ce ne vergogniamo o abbiamo paura di denunciare. Finché lo Stato continuerà a non tutelarci, possiamo fare la differenza partendo da un dialogo collettivo, trasformando la paura e il silenzio in azione e forza. Imparare a riconoscere la violenza è il primo passo per contrastarla.

TESTIMONIANZE

Queste testimonianze sono tutte di donne a noi vicine nel tempo e nello spazio.

Vogliamo raccogliere voci, storie e vissuti, perché crediamo che, unendo le nostre forze, possiamo costruire insieme un cambiamento reale, partendo dal nostro territorio.

“Affinché la vergogna cambi parte”

Gisèle Pelicot

Quando si parla di violenza sulle donne, si immaginano subito i lividi, le botte e i tanti femminicidi di cui leggiamo sui giornali. Ma quante forme di violenza poco visibili, che non lasciano segni evidenti sui corpi e che tuttavia consumano e minano le donne nel loro profondo e nella loro autonomia, esistono?

 

Per l’edizione 2025 della nostra VaZine ci siamo confrontate su alcune delle molteplici sfaccettature della violenza e dell’oppressione sociale nei confronti delle donne.

 

La violenza psicologica che produce umiliazione e senso di colpa, scavando goccia dopo goccia nel profondo.

Il sopruso esercitato da chi ha potere nei confronti di chi si trova in posizione vulnerabile, anche in situazioni delicate come visite mediche o prestazioni sanitarie.

L’ideale da incarnare imposto in modo subdolo fin dall’infanzia: essere belle, inoffensive, destinate a diventare madri. E poi, nella vita reale, quante donne sono private della loro autonomia corporea e riproduttiva.

Donne considerate tali solo se con organi genitali femminili. Persone trans e non binarie, spesso costrette a comportarsi diversamente da quello che sono, in un duro percorso di affermazione della propria identità di genere.

Le forme di controllo non sono sempre riconoscibili, si diramano e prendono vesti diverse. Come quella sessuale anche all’interno delle coppie, in cui il consenso viene dato troppo spesso per scontato. O il potere economico del quale molte di noi non hanno consapevolezza e che si rassegnano a subire senza rendersi conto delle conseguenze.

 

 

Per questo abbiamo deciso di esplorare e mostrare gli antri dove la violenza può infilarsi e nascondersi. 

 

Un atto di coraggio, con il modello, tra le altre, di Gisèle Pelicot, perché è davvero ora che la vergogna e l’umiliazione cambino parte della società.

 

Prenderne coscienza, educare noi stess* e chi ci è vicino, è il primo passo da fare; liberare la voce e portarla in stendardo come vere e proprie Don Chisciotte nel nostro territorio, il nostro dovere.

 

 

Buona lettura!

7 MARZO 2025

 

ORE 18.00

presso Biblioteca Archivio Calamandrei

Piazza Grande, Montepulciano

 

PRESENTAZIONE VAZINE 2025

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“LONG TABLE” PERFORMANCE PARTECIPATIVA

Long Table è una performance partecipativa ideata da Split Britches. Questo formato di discussione, ispirato a una cena conviviale, trasforma la conversazione in un’esperienza pubblica e collettiva. Il dialogo si sviluppa in modo spontaneo e non gerarchico: chiunque può sedersi al tavolo, parlare, ascoltare e lasciare spazio ad altri, contribuendo alla costruzione di uno spazio di confronto libero e aperto.

  

INGRESSO LIBERO

A seguire aperitivo offerto da Collettivo VaZine 

Vi aspettiamo!

Scrivici!