Queste sono tutte frasi vere, uscite dalla bocca di persone, donne e uomini indistintamente, e recepite dal cervello di chi sta scrivendo. No, la mia famiglia non mi odia e non viviamo in una comunità di fanatici fermi al 1780; il progressismo si è sempre respirato con molta facilità a casa mia. Ma forse è proprio questa la questione.
A che punto siamo?
Allora: votare possiamo votare, i ruoli di responsabilità, tutto sommato, ce li prendiamo o comunque, poco a poco, ci vengono assegnati. Ma veramente è sufficiente? Ci crogioliamo nell’idea che vivere in un paese di 15 mila abitanti circondato da cotanta bellezza ci renda immuni dallo squilibrio di genere. Eppure una donna è stata ammazzata dal suo compagno accanto casa mia non molto tempo fa. Eppure i centri antiviolenza del nostro paese cercano sempre più volontar*. Eppure quante donne – femministe- vediamo vestire ruoli di responsabilità nel nostro bellissimo e attivissimo paese?
Eppure non vi sembra di vivere in una bolla?
Per questo ci siamo incontrate. Perchè forse non è tutto oro quello che luccica. Ci siamo contate, non siamo poche. Abbiamo opinioni diverse e contrastanti, multiple, sulla lotta femminista e su come vorremmo fosse applicata.
Siamo arrivate ad una conclusione? Probabilmente no. Salveremo il mondo? Sicuramente no. Però ci siamo unite. Ci siamo impegnate e abbiamo creato arte che parli di noi e per noi.
Una zine per capire se esistono altre donne che sono nella nostra situazione, donne che si vogliono unire al nostro caos e svegliare le coscienze anche a casa nostra.
*Le femministe. Unica categoria dell’universo più odiata dei vegetariani; e già che loro “mica sono persone normali”