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DOTTORE, NON SIAMO TUTTƏ UGUALI

Vi stupirà sapere che fino agli anni ’90 le donne erano escluse dagli studi sui farmaci. Solo dal 2002 l’OMS iniziò a promuovere ufficialmente l’integrazione delle differenze sesso/genere specifiche nelle attività volte alla salute delle persone.

 

Non si tratta infatti di una discriminazione solo legata al sesso, ma anche al genere, all’età, all’estrazione sociale e alle credenze socio-culturali che colpisce, oltre alla popolazione femminile, anche (e soprattutto) le minoranze transgender, principalmente a causa del basso numero rappresentativo di questo gruppo di persone.

 

La Medicina di Genere nasce con l’intento di appianare queste disparità sul piano della ricerca clinica, ma anche su quello della diagnostica: entrambe profondamente condizionate da numerosi bias di sesso/genere.


L’Italia è stata fra i primi paesi al mondo ad occuparsene già nel 1998 con il progetto Una salute a misura di donna”, promosso dal Ministero delle Pari Opportunità e della Salute, e a seguire nel 2018 con l’approvazione della Legge 3/2018 che per la prima volta garantisce l’inserimento del parametro “genere” nella medicina, permettendo di considerare tale determinante sia nella sperimentazione clinica dei farmaci che nella definizione di percorsi diagnostico-terapeutici e formativi per studenti e professionisti della salute.

Cose che forse non sapevi…

CUORE

  • I sintomi dell’infarto nella donna sono differenti: nausea, forte stanchezza, dispnea, cardiopalmo, a volte in assenza di dolore. 
  • Nella donna in gravidanza, contraccettivi orali e gestosi aumentano il rischio di ictus.

ORMONI

  • Gli estrogeni stimolano il sistema immunitario, proteggono dalle malattie cardiovascolari e dall’osteoporosi, protezione che purtroppo viene meno con la menopausa.
  • Le persone transgender, sia MTF che FTM, assumono alte quantità di ormoni. Quindi purtroppo tendono a sommare i rischi tipici legati agli alti livelli ormonali di entrambi i sessi.

CERVELLO

  • “Sei solo ansiosa!” Questo pregiudizio medico molto diffuso porta a non approfondire le cause dei disturbi causando spesso errori medici.
  • La Malattia di Alzheimer colpisce più le donne a causa di differenze biologiche, di longevità e diversa distribuzione dei fattori di rischio.
  • Le donne con demenza ricevono meno controlli medici, ma più prescrizioni di farmaci ansiolitici, ipnotici e antipsicotici.

MALATTIA MENTALE

  • I pregiudizi della società patriarcale hanno discriminato le donne con malattie mentali per secoli.
  • La depressione post-partum colpisce anche gli uomini e si manifesta con un’incidenza tra l’1% e il 25% nell’anno successivo al parto. Percentuale che aumenta nei compagni di donne che soffrono di post-partum salendo al 24%-50%.
  • A causa di emarginazione, bullismo e discriminazione la popolazione LGBTQIA+ è più soggetta ad atti lesionistici, depressione e suicidio.

OSSA

  • Il calo degli estrogeni dovuto alla menopausa, ossa più piccole e muscolatura meno sviluppata rispetto agli uomini sono la causa della maggior incidenza di osteoporosi nelle donne.
  • Per prevenire: esercizio fisico, no fumo e alcol, dieta ricca di calcio e vitamina D a partire dalla giovane età.
  • Anche gli uomini soffrono di osteoporosi e in questo unico caso sono il genere più discriminato dalla ricerca clinica.

SISTEMA IMMUNITARIO

Nel cromosoma X risiede la maggior parte dei geni che regolano la risposta immunitaria, la donna ne ha due e la loro combinazione ha pro e contro:

  • Sistema immunitario più attivo (lo abbiamo visto con il Covid-19);
  • Maggiore incidenza di malattie autoimmuni.

ENDOMETRIOSI

  • Colpisce 1 donna su 10
  • Causa il 30-40% dei casi di sterilità
  • Il tempo medio di diagnosi è di 7-10 anni a causa di una sottovalutazione del problema da parte dei medici, ma anche delle stesse donne che tendono a sminuire il proprio dolore a causa di pregiudizi culturali, difficoltà diagnostiche per la presenza di altri disturbi ginecologici e assunzione di contraccettivi orali.
  • Sintomi più diffusi: mestruazioni dolorose, dolore pelvico in fase peri-mestruale, dolore durante i rapporti sessuali, irregolarità del ciclo, perdite ematiche anomale, dolore nella defecazione, sterilità.

VULVODINIA

  • È una condizione molto dolorosa causata dall’infiammazione dei nervi nella zona genitale e pelvica.
  • Purtroppo non è ancora stata inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza del Ministero della Salute) e la sua cura è totalmente a carico delle donne.

FARMACI

  • Maschi e femmine reagiscono diversamente ai farmaci perché hanno differenti: peso, rapporto massa grassa/magra, funzionalità renale ed epatica, volume ematico.
  • Nelle femmine alcuni farmaci vanno in circolo velocemente, ma restano più a lungo e in alta concentrazione nell’organismo, perché metabolizzati più lentamente, causando una maggiore incidenza di effetti collaterali.
  • Perché la sperimentazione clinica non include le donne?
  1. Timore di malformazioni fetali
  2. Convinzione che la ciclicità degli ormoni femminili influisca sui risultati
  3. Le donne tendono ad accusare maggiori effetti collaterali
  4. Rifiuto di partecipare per paura, disinformazione o eccessiva lunghezza dello studio

Fonti


Libri

“Quella voce che nessuno ascolta” di Valeria Raparelli e Daniele Coen / Giunti

 

 

Podcast

 

Una cura tutta tua – Episodio 6 | Curare le donne: perché è importante la medicina di genere” di Antonella Viola

 

Cara sei Maschilista! | Ep. 39 Medicina di genere con Valentina Pontello” di Karen Ricci